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Reddito energetico fino a €11.000 per il fotovoltaico. Come fare domanda?

Finalmente al via le domande per il reddito energetico, ci sono date indicative sulla partenza dell’agevolazione. Grazie al contributo a fondo perduto, che arriva fino a 11.000 euro, sarà possibile installare l’impianto fotovoltaico gratis se si rispettano determinate condizioni.

Dopo un periodo di profonda crisi energetica, dalla quale l’Italia non sembra ancora uscita del tutto, che ha comportato l’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia elettrica, finalmente viene messo a disposizione dei cittadini il Fondo Nazionale Reddito Energetico che permette di realizzare un impianto fotovoltaico per servire l’abitazione principale.

A chi spetta il reddito energetico? Si tratta di un contributo a fondo perduto dall’importo massimo di 11.000 euro che viene riconosciuto alle famiglie con Isee non superiore a 15.000 euro (se con almeno 4 figli a carico il valore Isee è aumentato a 30.000 euro).

Per ogni impianto installato il fondo eroga:

  • una quota fissa di 2.000 euro;
  • una quota variabile di 1.500 euro per ogni kWp (watt picco, ovvero l’unità di misura della potenza teorica massima producibile) installato.

Considerando che al massimo si può installare un impianto di potenza massima di 6 kWp è facilmente comprensibile come si arriva all’importo massimo di 11.000 euro.

  • Il richiedente è un cittadino privato;
  • Il richiedente è intestatario/cointestatario dell’immobile oggetto dell’installazione (casa unifamiliare, bifamiliare, villa a schiera, no condominio);
  • L’immobile non deve essere interessato da pignoramenti o irregolarità edilizie;
  • Il richiedente risiede formalmente presso l’immobile;
  • Il contatore dell’immobile sul quale si intende installare l’impianto deve essere attivo;
  • Non deve avere in possesso di un altro impianto sul tetto o registrato al GSE;
  • Il richiedente può inviare solo una pratica al fine di ottenere l’approvazione;
  • Il richiedente deve avere contatore monofase (220/230 Volts).

Ovviamente i fondi messi a disposizione (200 milioni di euro) non basteranno per tutte le famiglie che avrebbero diritto al contributo. Il fondo in questa sua partenza riuscirà a finanziare solo 20.000 impianti su tutto il territorio nazionale (tenendo contro, poi, che l’80% dei fondi sono destinati alle Regioni del Mezzogiorno).Le risorse finanziarie rese disponibili per gli anni 2024 e 2025 sono complessivamente pari a 200 milioni di euro, e, per ciascuna annualità, così ripartite:

  • 80 milioni di euro alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • 20 milioni di euro alle restanti Regioni o Province Autonome.

Gli altri che non rientreranno in questa prima tranche di reddito energetico dovranno attendere che il fondo sia alimentato dalla vendita dell’energia prodotta e non utilizzata.

Si tratta di incentivi a sportello, per cui le domande sono esaminate in ordine cronologico di invio tramite apposita procedura sull’Area Clienti del GSE: rimarrà attiva fino ad esaurimento delle risorse disponibili per ciascuna area geografica. Si può monitorare la disponibilità del Fondo attraverso un contatore aggiornato in tempo reale.

Il mandato è sottoposto alla condizione di accettazione della richiesta da parte del GSE. Se la richiesta fosse respinta, il contratto s’intende risolto, senza oneri a carico del richiedente.

  • Materiali di alta qualità, garanzie ed efficienza;
  • Moduli fotovoltaici Longi Solar 440 Wp monocristallini 25 anni di garanzia sulla produttività (qui la scheda tecnica);
  • Inverter Zucchetti ZCS 1PH 3000TLM-V3/1PH 6000TLM-V3 10 anni di garanzia (qui la scheda tecnica);
  • In istallazione “chiavi in mano”;
  • Assicurazione “multi risk” (danni, guasti, furti e grandine) decennale (obbligatoria per accedere al contributo);
  • Contratto di manutenzione decennale con interventi al terzo, sesto e nono anno (obbligatoria per accedere al contributo);
  • La gestione di ogni attività necessaria all’ottenimento dell’incentivo e tutte le pratiche necessarie alla realizzazione e attivazione dell’impianto;
  • Assistenza post vendita;
  • 10 anni di garanzia su tutte le opere svolte.

Dipende sostanzialmente da due fattori:

  • La potenza impegnata del contatore (l’impianto deve avere potenza uguale o inferiore a quella del contatore in uso. Es.: se contatore da 3 kW = impianto da 3 kW);
  • Lo spazio disponibile sul tetto o su altra superficie idonea all’installazione.

No, gli impianti che possono accedere al Reddito Energetico sono solo in versione autoconsumo, senza batteria di accumulo, l’energia ceduta in rete va a favore del GSE per i successivi 20 anni e serve per alimentare il fondo.