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Conto alla rovescia per il Reddito Energetico 2024

Che fine hanno fatto gli incentivi per il fotovoltaico residenziale dedicati alle famiglie in condizioni di disagio economico? 

Questo il succo della domanda posta oggi a Palazzo Madama dal senatore pentastellato Trevisi all’indirizzo del MASE. Il Reddito Energetico Nazionale sarebbe dovuto arrivare prima dal 2024, quando nel 2020 con la delibera CIPE n. 7 del 17 marzo il Governo Conte stanziò il primo budget per la misura: ben 200 milioni di euro. Ma le crisi e il cambio dei poteri, che hanno caratterizzato questi anni, hanno di fatto accantonato il tema. Fino all’agosto 2023, quando con decreto ministeriale il MASE non ha compiuto il primo passo concreto per disciplinare tali risorse. 

Il percorso però non si è concluso e all’appello mancano ancora diversi strumenti come ad esempio la la piattaforma informatica digitale per l’acquisizione delle istanze di accesso agli incentivi. O ancora la pubblicazione dei bandi per la presentazione delle domande.

Su questi termini il senatore Trevisi ha interrogato oggi il Governo e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin ha risposto fornendo una prima timeline. “In merito alle tempistiche di emanazione del regolamento del fondo, volto a disciplinare l’operatività dello stesso, l’adozione dello stesso da parte del Dipartimento competente è prevista entro questa settimana“, ha commentato il numero uno del MASE. “Il regolamento disciplina nel dettaglio i requisiti soggettivi degli utenti beneficiari e dei soggetti realizzatori degli impianti, nonché quelli specifici relativi agli impianti fotovoltaici, concernenti, ad esempio, i componenti di nuova realizzazione, i servizi accessori e di monitoraggio, la manutenzione nel corso della vita utile”.

Il passo successivo riguarderà quindi l’attivazione dei portali per l’acquisizione delle domande di Reddito Energetico 2024 ma anche per rendicontare e monitorare i risultati, gestire le transizioni economiche del Fondo. Prevedendo l’interoperabilità con il sistema GAUDI’ di Terna. 

“Nella prima decade di giugno  – ha dichiarato Pichetto Fratin – il GSE aprirà un portale per censire a livello territoriale i vari soggetti realizzatori, mentre, nella seconda metà di giugno, la sezione dedicata all’acquisizione della gestione delle istanze da parte dei soggetti beneficiari. Si ritiene che, entro la fine di giugno 2024, la misura sarà completamente operativa con una dotazione di 100 milioni. Nel 2025 saranno resi disponibili ulteriori 100 milioni maggiorati dai proventi di vendita dell’energia prodotta e non autoconsumata, che il GSE acquista gratuitamente valorizza sul mercato, riversando nelle casse del fondo i relativi profitti.”

Si ricorda che la piattaforma dovrebbe prevedere anche i simulatori per la stima della producibilità degli impianti e per il calcolo della quota di autoconsumo rispetto alla producibilità dell’installazione fotovoltaica, nonché appositi contatori mediante i quali dare evidenza delle risorse disponibili.

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