Online il “simulatore” per promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili
E’ un altro tassello per accelerare la nascita delle Comunità Energetiche Rinnovabili, gruppi di cittadini che si mettono insieme per condividere elettricità da fonti verdi. Un mese fa c’era stato il via libera per la presentazione delle domande on line per ottenere gli incentivi pubblici. Ora, è la volta del simulatore che consente valutazioni preliminari di tipo energetico, economico e finanziario. Nel primo caso il punto di riferimento è il sito del Gse (Gestore servizi energetici), nel secondo è il sito dell’Enea (l’Agenzia nazionale per nuove tecnologie, energia e sviluppo economico sostenibile).
Ma chi può ottenere gli incentivi e quali sono i vantaggi? Di sicuro si tratta di un fenomeno che nel Nord Europa ha già preso piede e che in Italia – di fatto – sta partendo solo ora. Le CER sono l’evoluzione “democratica” del consumatore che installa i pannelli fotovoltaici sul suo tetto.
CER, come funzionano e come incentivano i “prosumer”
Da atto singolo, si passa all’operazione collettiva: più soggetti si mettono insieme per dividere la produzione di energia green di chi ha la possibilità di installare impianti fotovoltaici. E la parte che non consumano, la mettono in rete.
Protagonisti di questa evoluzione sono i “prosumer“, neologismo inglese che integra “producer” e “consumer”. Se l’energia prodotta è più di quella consumata, la parte in eccesso si trasforma in guadagno perché viene messa a disposizione del mercato, cioè di altri consumatori che pagano per averla.
Ne sentiremo parlare a lungo: entro il 2050 saranno 264 milioni i cittadini dell’Unione Europea che si trasformeranno in “prosumer”, finanziando l’installazione di impianti rinnovabili, generando fino al 45% dell’elettricità verde totale.
Per raggiungere questo numero, sarà fondamentale la diffusione delle Comunità energetiche. E perché ciò avvenga, la Ue consente che i singoli governi concedano incentivi pubblici, senza considerarli aiuti di Stato.
Come detto, da aprile si può presentare domanda per gli incentivi grazie alla pubblicazione sul sito del Gse dei portali per l’invio delle richieste degli incentivi per le comunità energetiche e le configurazioni di autoconsumo.
Come si accede agli incentivi? Le tipologie disponibili sono sostanzialmente due: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto per l’installazione di un nuovo impianto. La tariffa incentivante si calcola sull’energia condivisa tra produttori e consumatori: varia da 100 a 130€/MWh a seconda della potenza e della posizione. Ma considerandolo legato al ritiro dell’energia non consumata, l’incentivo finale varia tra i 200 e i 230€/MWh.
Il contributo a fondo perduto, che è previsto sia finanziato con i fondi del Pnrr, consente invece di risparmiare il 40% delle spese sostenute per l’installazione degli impianti fotovoltaici. Ma è concesso solo per le opere in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Calcola i risparmi da autoconsumo e da vendita dell’energia
Per orientarsi nelle scelte e per fare la scelta giusta, è appena stato messo a disposizione dall’Enea un nuovo strumento. Si tratta della nuova versione 2.0 del simulatore RECON (Renewable Energy Community Economic simulator): un applicativo web che consente di effettuare valutazioni preliminari di tipo energetico, economico e finanziario “con l’obiettivo di favorire la creazione di CER o di gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.
Di fatto, il simulatore mette a disposizione tutte le possibili varianti: come si legge in una nota Enea “calcola l’autoconsumo fisico e diffuso, l’autosufficienza energetica, i benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni di CO2, i risparmi legati all’autoconsumo, ricavi da vendita di energia, l’incentivo e il contributo di valorizzazione dell’autoconsumo diffuso, i costi operativi e di gestione, i flussi di cassa attualizzati e i principali indicatori finanziari“.
Ovvero VAN-Valore Attuale Netto, TIR-Tasso Interno di Rendimento, WACC-Costo Medio Ponderato del Capitale, tempo di ritorno dell’investimento.
Nuova versione del simulatore: affianca Smart Sim, per risparmiare nei consumi di casa
Molte le innovazioni introdotte rispetto alla precedente versione, rilasciata nel maggio del 2021, che ha ottenuto risultati molto positivi, con più di 4.000 utenti registrati e oltre 7.000 schede di valutazione create.
Tra le novità più importanti: la possibilità di analizzare CER e GAC composte da un numero indefinito di utenti consumer, prosumer, producer. E di simulare diversi profili di consumo (residenziale, condominio, ufficio, scuola, commerciale, industriale/artigianale). I prelievi elettrici possono essere forniti su base mensile o annuale, a seconda della disponibilità dei dati. E per i singoli prosumer il consumo viene calcolato dal simulatore in base al contributo dell’autoconsumo in situ.
Per quanto riguarda le tecnologie di produzione da rinnovabili, RECON 2.0 consente di valutare impianti fotovoltaici. A breve, saranno rilasciati i moduli per il calcolo della resa di impianti minieolici e mini-idroelettrici. L’analisi economica e finanziaria è effettuata a livello di singolo impianto di produzione, considerando diverse forme di finanziamento. Noleggio operativo, leasing, acquisto con capitale proprio e/o di debito, contributi in conto capitale (tra cui la sovvenzione PNRR agli impianti nei piccoli Comuni), detrazioni fiscali.
RECON è stato realizzato nell’ambito della piattaforma Smart Energy Community di ENEA. Include altri strumenti per accrescere il coinvolgimento dei cittadini in progetti di CER. Fra questi, ad esempio, il servizio Smart Sim, che fornisce riscontri personalizzati per risparmiare energia e ridurre la bolletta partendo dalle informazioni sull’abitazione.
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