L’installazione di un impianto fotovoltaico può essere effettuata in edilizia libera?
Scopriamo cosa significa questo termine, i vantaggi e quando è possibile
- Cosa significa edilizia libera e quando è possibile
- Quando si può installare un impianto fotovoltaico in edilizia libera
- Cosa fare se l’installazione dell’impianto fotovoltaico non può essere effettuato in edilizia libera
L’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale, grazie ad un crescente interesse per la sostenibilità ambientale, per la voglia di ridurre il proprio impatto sulla terra e per poter cogliere gli innegabili vantaggi economici che garantiscono.
Avere un impianto fotovoltaico vuol dire ridurre le spese dei propri consumi ed i costi in bolletta. Tuttavia prima di procedere all’installazione è necessario riflettere bene su alcuni aspetti, a partire dalla possibilità di installare in edilizia libera, ossia senza dover richiedere ed ottenere permessi.
Scopriamo quando è possibile eseguire l’installazione dei pannelli fotovoltaici in edilizia libera e per quali soluzioni optare.
Cosa significa edilizia libera e quando è possibile
Si parla di edilizia libera quando si possono svolgere dei lavori sulla propria abitazione o su un terreno di proprietà senza dover ottenere autorizzazioni e senza dover richiedere titoli abilitativi in Comune o presso altri enti locali. Come si può facilmente immaginare, rappresenta un grande vantaggio, poiché permette di risparmiare tempo e denaro.
In particolare, viene eliminata la fase burocratica che consiste nella presentazione di documenti e domande e nell’attesa dei responsi.
Tra gli interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera ci sono il rifacimento dei pavimenti, sia esterni che interni di una casa, la ristrutturazione del bagno, il rinnovo degli spazi verdi, l’installazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e l’installazione di un impianto fotovoltaico e di un impianto solare termico, ma con alcuni limiti.
Quando si può installare un impianto fotovoltaico in edilizia libera
Le regole per l’installazione degli impianti solari fotovoltaici e di quelli termici hanno subito, nel tempo, delle modifiche, soprattutto per quanto riguarda i permessi e le autorizzazioni necessarie. Per incentivare l’adozione di questi sistemi, sono stati semplificati i processi per i lavori che li riguardano.
Dal 2022, l’installazione di impianti fotovoltaici fino ad una potenza massima di 200 kW è stata classificata come edilizia libera e, fino al raggiungimento di questa soglia, è sufficiente presentare un Modello Unico semplificato per la sua realizzazione. Si tratta di un documento, che informa il Comune ed i gestori della rete elettrica dell’intenzione di eseguire determinati interventi. Negli anni precedenti il limite era stato fissato prima a 20 kW e, successivamente, a 50 kW.
Tuttavia, nonostante la semplificazione e l’assenza di restrizioni, ci sono delle regole da rispettare. L’installazione non è possibile quando espressamente vietato per questioni urbanistiche o di sicurezza del territorio. È vietata sugli edifici che vengono considerati beni culturali e può subire delle forti restrizioni nei giardini, nei parchi e nei centri storici, ossia in tutti i luoghi che hanno particolare valore culturale e paesaggistico. Prima di procedere, pertanto, è necessario accertarsi che non sussistano divieti consultando tutti i regolamenti locali.
Dove si può installare un impianto in edilizia libera? La tettoia, purché sia regolarmente costruita, ovvero dotata di titolo edilizio, e il pergolato possono essere una valida opzione. Non richiede permessi il fotovoltaico da balcone e quando l’impianto viene realizzato sul tetto della propria residenza.
Cosa fare se l’installazione dell’impianto fotovoltaico non può essere effettuato in edilizia libera
Cosa succede se l’impianto non può essere installato in edilizia libera? A questo punto, prima di avviare i lavori, è opportuno ottenere i permessi richiesti dal proprio Comune di residenza. In generale, viene richiesta la presentazione della SCIA, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività.
Se i lavori vengono svolti senza presentare le richieste giuste e senza ottenere le autorizzazioni e i titoli abilitativi necessari, i lavori vengono considerati abusivi e come tali possono essere soggetti a sanzioni ed interruzioni.
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